Il progetto “non fiori, ma opere di bene” è un modo per ricordare una persona cara in un modo diverso. La recente e dolorosa scomparsa di Roberto ha raccolto i suoi colleghi ed amici in un gesto straordinario: onorare il suo ricordo con la costruzione di pozzi in India.
Sono state individuate due famiglie beneficiarie. Ve le presentiamo, in attesa di un prossimo report con i lavori in corso.
Il primo beneficiario: la famiglia di Abhishek e Abhinav
Il padre lavorava regolarmente come imbianchino fino a che, nell’ottobre del 2015, ha iniziato a star male. Quel che all’inizio sembrava una semplice influenza è diventato un febbrone da cavallo con vomito e diarrea; dopo aver girato diversi ospedali, gli è stata diagnosticata una pericolosa febbre virale, che infatti è degenerata in meningite. Dopo diversi ricoveri e alte dosi di medicinali, ora l’uomo è a casa, in completo riposo, ma la famiglia è sul lastrico (anzi, è indebitata addirittura) perché in India non esiste il Sistema Sanitario Nazionale e tutte le spese mediche sono interamente a carico delle famiglie!
La madre lavora vendendo verdure al mercato, nel 2014 ha subito l’asportazione di un tumore alla gola e ora pare che il male sia ritornato… E’ seguita dal Centro Regionale Tumori e spende molti soldi (che chiedono in prestito) per i viaggi per i controlli e le medicine. La coppia ha due figli, Abhishek, che frequenta la terza elementare, e Abhinav, che va all’asilo.
La situazione abitativa della famiglia è la seguente: possiedono 200 mq circa di terreno (intestati alla nonna, in verità) su cui cinque anni fa hanno edificato una casetta grazie alle sovvenzioni governative. I soldi erogati, però, non erano abbastanza per finire i lavori e quindi i muri non sono intonacati (il che causa infiltrazioni durante la stagione delle piogge), il pavimento è cemento grezzo (tagliente e impossibile da tenere pulito) e il tetto è lamiera di alluminio sottile (con buchi e perdite). Inoltre non vi è elettricità né latrina né pozzo per l’acqua. La famiglia al momento vive ospite nella casa a fianco, che è di una zia materna, ma anche lì non vi è pozzo!
Il pozzo di Roberto Nicolai che scaveremo tra le due case servirà così ad entrambi i nuclei familiari.
Il secondo beneficiario: la famiglia di Abhijith e Aromal
Il padre era muratore ed è morto a giugno 2015, cadendo da un tetto che stava costruendo… La madre non lavora perché il figlio più piccolo, Aromal, non ha ancora due anni e non esistono asili che prendano bambini così piccoli! Il figlio maggiore, Abhijith, frequenta la VII classe e ha problemi al cuore per i quali ha dovuto prendere medicinali fino ai sei anni. Ora pare che questo sia risolto, ma sta diventando molto miope, povero! E’ dotato nel disegno, ma non tanto nello studio… La famiglia per ora sopravvive grazie all’aiuto del prozio (fratello del nonno paterno), ma sono in condizioni talmente misere che spesso non hanno nemmeno di che mangiare…
La loro situazione abitativa è questa: possiedono 200 mq di terreno su cui hanno edificato nel 2013 una casetta con gli aiuti governativi. Però i soldi erogati non sono stati sufficienti per finire i lavori e quindi i muri non sono intonacati (quindi non reggeranno per molto alla forza del monsone e presto l’acqua riuscirà a trovare un passaggio), il pavimento è cemento grezzo (ruvido e anti-igienico) e il tetto è in lamierino. Inoltre non vi è nessun tipo di utenza! La famiglia utilizza il gabinetto dei vicini gentili e anche il loro pozzo…