Balzato alla cronaca in occasione delle ultime olimpiadi svoltesi in Brasile minacciando fortemente lo svolgimento dei giochi, il virus Zika in realtà venne scoperto nel lontano 1947 nell’omonima foresta dell’Uganda, mentre i primi casi di infezione nell’uomo vennero documentati nel 1952. Da allora sono stati segnalati diversi focolai epidemici localizzati in aree dell’Africa tropicale, sud-est asiatico e isole del pacifico. Nel 2015 si sono verificati i primi casi da virus zika in Brasile e nel febbraio 2016 l’OMS ha dichiarato il virus una emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale.
Modalità di trasmissione del virus, prevenzione e cura
Il virus è trasmesso da zanzare della specie Aedes, le stesse responsabili della trasmissione della Dengue e della Chikungunya. Nella maggior parte dei casi la sintomatologia dell’infezione da virus Zika è simile a molte altre infezioni virali, con febbre, dolori articolari, congiuntivite ed eruzioni cutanee. Raramente è di gravità tale da richiedere l’ospedalizzazione e non desterebbe preoccupazione se non fosse che l’infezione è stata associata al rischio di microcefalia nei bambini nati da madri colpite dal virus durante la gravidanza. Al momento non esistono vaccini o farmaci per la prevenzione della malattia da virus Zika e il trattamento mira solo al controllo dei sintomi attraverso il riposo, la reidratazione e l’impiego di analgesici-antipiretici (paracetamolo). Le persone contagiate dal virus devono adottare rigide misure di controllo delle punture di zanzare per alcune settimane dopo l’infezione per evitare la diffusione della malattia. Le misure di protezione individuale sono quelle identificate nell’uso di insetto repellenti, zanzariere, insetticidi per l’impregnazione degli abiti.
Virus Zika e donne in gravidanza
Le donne in gravidanza dovrebbero astenersi da viaggi in aree a rischio per la presenza del virus zika o, qualora ciò non fosse possibile, devono adottare efficaci misure di protezione dalle punture di zanzare. Per quanto riguarda l’allattamento, il virus zika è stato rilevato nel latte materno, ma non vi è attualmente alcuna prova che il virus si trasmetta ai neonati attraverso l’allattamento al seno. Si ricorda che l’OMS raccomanda l’allattamento al seno per i primi 6 mesi di vita. Ai donatori di sangue, che abbiano soggiornato nelle aree dove si sono registrati casi autoctoni d’infezione da virus Zika, o che abbiano manifestato sintomi potenzialmente ascrivibili all’infezione da virus Zika viene applicato il criterio di sospensione temporanea dalla donazione di sangue ed emocomponenti per 28 giorni dal rientro da tali aree e/o dalla risoluzione completa dei sintomi.
Poiché è possibile la trasmissione del virus da uomo a donna attraverso un rapporto sessuale non protetto, in caso di infezione è necessario l’impiego del profilattico in un rapporto sessuale di qualsiasi tipo con una donna in gravidanza.