Un responsabile di progetto per la Tanzania, il dr. Giovanni si è recato, come ogni anno, a Msange e dintorni per verificare l’andamento dei progetti e studiare ulteriori sviluppi e “aggiustamenti”. Questo fine 2015 non ha aiutato i volontari e il loro viaggio verso la zona missione, complice un tempaccio come non si vedeva da tempo che di certo non aiuta gli spostamenti in una zona così impervia e priva di strade percorribili “alla Occidentale”. Raccogliamo il suo resoconto e ve lo riproponiamo nei dettagli.
“Una stagione delle piogge come questa non l’avevo mai vissuta – racconta – e solamente arrivare a Msange è un grosso problema. L’andamento è comunque buono, la frequenza discreta dato lo stato della strada”.
Nell’ospedale di Msange, tra l’altro, c’è stato un radicale cambiamento nella dirigenza: ora è responsabile lo stimmatino Godfrey Agostino Kolowoga e caposala dirigente sister Lilian.
Prosegue: “Sabato scorso, alla presenza delle massime autorità del distretto, con tutto il personale e la comunità stimmatina della valle, è stato festeggiato il 15 anniversario del l’attività di Msange.
Il diwani( rappresentante del governo di Tanzania) complimentandosi con chi ha fortemente voluto questo “punto di salute cui guarda con fiducia tanta gente”, ha chiesto a quando inaugureremo la sala operatoria, la
radiologia, l’oculistica e… Vedremo, noi ce la metteremo tutta”.
Ostetricia e pediatria i due fiori all’occhiello
I due reparti che sono più frequentati sono l’ostetricia e la pediatria: i parti e le visite alle gravide sono frequenti e funziona egregiamente il servizio ecografico; la pediatria funziona a pieno regime, tantissimi i casi di malaria cerebrale o complicata.
La diagnostica, grazie anche al dr. Donadelli che ha portato nel suo ultimo viaggio un nuovo microscopio a luce polarizzata, 1000 kit per test rapido, una centrifuga elettronica ed emoglobinometri a risposta rapida, è tempestiva come la terapia, sempre precisa e mirata e l’assistenza assidua. Fino ad ora tutti, tutti i bambini sono guariti.
“Sono riuscito a mettere in funzione anche l’ossigenoterapia ed il grande lavoro che volontari e operatori locali profondono in questo ospedale sta dando i suoi frutti” ci dice il dr. Donadelli. Conclude Tullio Dariol, Presidente di Farmacisti in aiuto: “Ovviamente c’è ancora molto da fare, ma se penso a quando dieci anni quello che ora chiamiamo ospedale era una stanzetta con strumentazione rudimentale ed antiquata e l’ambulanza una bicicletta, devo dire che sono tanti i passi che grazie ai tanti sostenitori che hanno creduto in questo progetto siamo riusciti a fare. Una solidarietà che goccia dopo goccia confidiamo possa raggiungere ulteriori importanti traguardi”.