Confermata l’idea di non erogare le somme percepite sotto una certa soglia, e di ridistribuire l’inoptato con criteri diversi da quelli attuali. Prevista anche una stretta sui tempi di erogazione, e sanzioni severe per le organizzazioni poco trasparenti
I beneficiari e le soglie di contributo
Arriva una sostanziale conferma dei beneficiari degli ultimi cinque anni: il 5 per mille andrà dunque a favore degli enti “del volontariato” (quelli già iscritti al primo elenco), di quelli che si occupano di ricerca scientifica e ricerca sanitaria, a sostegno delle attività sociali dei Comuni e delle associazioni sportive dilettantistiche oltre che delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. Ciò che cambia in modo sostanziale è il fatto che verrà stabilito «l’importo minimo erogabile a ciascun ente delle somme risultanti sulla base delle scelte effettuate dai contribuenti» e «le modalità di riparto delle scelte non espresse dai contribuenti». In pratica tutti gli Enti che riceveranno un contributo la cui somma è al disotto di una soglia minima stabilita, non riceveranno i fondi relativi a quelle preferenze e il cosiddetto “inoptato”, ovvero le somme destinate senza codice fiscale, verrà ridistribuito con criteri da stabilire, e non più semplicemente in proporzione alle scelte ricevute.
Verranno inoltre snellite le procedure di assegnazione e pagamento e, al tempo stesso, resi più rigidi i criteri di rispetto della trasparenza da parte dei beneficiari del 5×1000.
Il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (D.P.C.M.) che arriverà nei prossimi mesi conterrà non solo le modalità per il pagamento del 5×1000 ma anche i termini entro i quali i beneficiari devono comunicare alle amministrazioni erogatrici i dati necessari per il pagamento delle somme assegnate “al fine di consentirne l’erogazione entro il termine di chiusura del secondo esercizio finanziario successivo a quello di impegno”.
Nuovi obblighi per i beneficiari – A vantaggio della trasparenza e con il fine di favorire le organizzazioni trasparenti viene ribadito che le somme non possano essere utilizzate per coprire le spese di pubblicità e campagne di sensibilizzazione sul 5 per mille stesso e che i beneficiari devono redigere (come in precedenza) un apposito rendiconto, entro un anno dalla ricezione delle somme, e inviarlo al ministero competente entro 30 giorni, accompagnato da una relazione illustrativa. Ma allora cosa cambia? Viene istituito l’obbligo di pubblicare sul proprio sito, sempre entro 30 giorni, gli importi e il rendiconto, dandone comunicazione all’amministrazione entro i successivi sette giorni.
Sono quasi 3,5 miliardi di euro andati a oltre 66 mila organizzazioni non profit e comuni negli tra il 2008 e il 2016 (anni fiscali 2006-2014): è questa la somma destinata dagli italiani a favore del non profit e dei comuni con il 5 per mille.
“Un grande passo per regolamentare questo Settore e soprattutto avvantaggiare le organizzazioni virtuose e trasparenti” così commenta la Riforma il Presidente di Farmacisti in aiuto Onlus Tullio Dariol.
Dona il 5×1000 a Farmacisti in aiuto Onlus indicando nella sezione apposita, in sede di dichiarazione dei redditi, il Codice Fiscale 97427160581