Molti fitocomplessi e principi attivi vegetali interferiscono con il metabolismo lipidico che porta all’accumulo di grassi, e svolgono pertanto un ruolo importante nella prevenzione della obesità. Quella della possibilità di sfruttamento di estratti vegetali con funzione inibente il deposito lipidico non è certamente una pratica recente. È ben noto, infatti, l’impiego che si fa, da anni, di preparati attivi naturali; la BERBERINA ad esempio, un alcaloide presente nell’estratto di numerose piante tra cui, in particolare, BERBERIS AQUIFOLIUM ovvero il BERBERI (da cui il nome) è uno tra i più attivi vegetali usati allo scopo. Il meccanismo di azione della berberina è spiegato come una sua interferenza sull’attività di un recettore attivante, funzionale sui geni che stimolano la produzione di grasso.
Anche alla GENISTINA, isoflavone della genisteina presente nella scorza di PINO MARITTIMO (PINUS PINASTER) e nei semi di SOIA (GLYCINE SOJA), è attribuita attività inibente la deposizione di massa lipidica, probabilmente per una sua attività favorente apoptosi di tessuto adiposo.
Anche alle CATECHINE presenti nel TE’ (CAMELIA SINENSIS) si attribuiscono interazioni sul metabolismo lipidico. L’effetto biologico antilipogenetico di estratti da tè è stato confermato da molti studi e ricerche. Il meccanismo di azione si esplica tramite inibizione della generazione di nuovi adipociti e loro stratificazione e mobilizzazione di cellule grasse preesistenti.
Combattere l’assorbimento di grassi a colpi di rapa e liquirizia
Tra le numerose piante ricordo la RAPA (brassica nigra), contenente licocalconi che sopprimono la differenzazione di adipociti. Il CAPSICO (capsicum annuum), che inibisce LPL (lipoprotein lipasi), un enzima che idrolizza i trigliceridi in acidi grassi liberi e acilglicerolo e agisce anche come riducente l’accumulo lipidico in quanto promuove la termogenesi.
Della CURCUMA (CURCUMA LONGA) viene ricordata l’attività esplicata dai suoi derivati curcuminoidi, che consiste nell’indurre una parziale inibizione della sintesi dei lipidi e, contemporaneamente nella stimolazione della lipolisi grazie ad induzione dell’ormone HSL (hormone sensitive lipase).
Il genere ARTEMISIA, della famiglia delle compositae, comprende un abbondante gruppo di specie, tra cui ARTEMISIA GENEPI, ARTEMISIA ABSINTHIUM (L’ASSENZIO) e molte altre tra cui ARTEMISIA SCOPARIUM, di origine asiatica. Di un’estratto ottenuto dalle parti aeree della pianta è stato valutato attraverso una analisi spettroscopica il potenziale anti obesità. Si è visto che è in grado di inibire l’accumulo di trigliceridi e la produzione di ossido di azoto. I test starebbero a confermare che l’estratto di artemisia sarebbe in grado di migliorare la resistenza ad insulina indotta da obesità.
Anche ad estratti da TRIGONELLA (TRIGONELLA FOENUM GRAECUM) è stato riconosciuto un forte effetto di soppressione della differenziazione di adipociti con conseguente riduzione di loro accumulo e quindi diminuzione di peso corporeo. In alcuni studi si riferisce di una azione sinergica antilipogenesi esplicata da estratti di trigonelle in associazione ad estratti da PLANTAGO OVATA da noi nota come ISPAGUL. Attività inibente la lipogenesi viene anche esplicata da una associazione di estratti di agrumi in particolare limone, pompelmo e arancia dolce attraverso un complicato processo enzimatico che attiva la degradazione dei trigliceridi.
Recentissimo anche uno studio sull’ASPALATO (ASPALATHUS LINEARIS) pianta nota anche come ROOIBOS,ricca in polifenoli, atto a confermare la validità terapeutica nel trattamento dell’obesità. Anche un estratto da LIQUIRIZIA (GLYCYRRIZA GLABRA) ha rivelato un effetto positivo nel prevenire la sindrome metabolica. L’obesità addominale o accumulo di grasso viscerale è principalmente associata con segni di sindrome metabolica. L’estratto di liquirizia, costituito da un insieme di polifenoli disciolti in un olio costituito da trigliceridi a media catena ha rivelato di possedere un significativo effetto sulla riduzione di grasso totale corporeo e grasso viscerale, e di peso corporeo.