Il tessuto adiposo bianco (white adipose tissue,WAT) è il principale deposito di grassi. Se è in eccesso, diviene un organo endocrino iperattivo, il quale secerne una serie di fattori (adipochine), che contribuiscono all’instaurarsi della sindrome metabolica caratterizzata da sviluppo di uno stato di lieve infiammazione, tipica dell’obesità. Tra l’altro, tale infiammazione cronica, è ritenuta una importante causa della diminuzione del colesterolo HdL (colesterolo buono) osservata in soggetti obesi.
Diversamente dal WAT, il tessuto adiposo bruno (brown adipose tissue,BAT), è un componente essenziale del dispendio energetico, in quanto dissipa l’energia sotto forma di calore, processo noto come termogenesi. Diversi fitocomposti presenti nella nostra dieta( ad esempio resveratrolo, epigallocatechingallato) favoriscono tale processo per cui risulta evidente che una sana alimentazione è in grado di ridurre il rischio di insorgenza della sindrome metabolica.
La dieta salutare per vivere meglio
La dieta ideale è quella normocalorica a base di cereali integrali, frutta, verdura, carni magre e pollame, pesce, latticini light e oli contenenti acido oleico o omega-3, cioè in pratica la dieta mediterranea. Essa apporta diversi composti dalle proprietà antinfiamatorie e/o antiossidanti ed è associata a un ridotto rischio cardiovascolare e diabete tipo 2. Tradotto in nutrienti, questo significa alti contenuti di vitamine, carotenoidi, polifenoli e acidi grassi polinsaturi. La dieta mediterranea si caratterizza per il consumo di cibi genuini e poco lavorati e apporta la maggior parte di nutrienti protettivi, tipici di vegetali, frutta, cereali non raffinati, pesce, pollame, olio extra vergine di oliva come grasso principale, vino rosso in quantità moderate. Di contro, carni rosse e insaccati, fast food sono agli antipodi della dieta mediterranea; l’aderenza a essa ha dimostrato di ridurre l’incidenza di sindrome metabolica. In particolare è stato dimostrato che la dieta mediterranea riduce la Crp, marker della micro-infiammazione cronica associato all’adiposità addominale ed alla resistenza all’insulina e fattore di rischio cardiovascolare. Tra i nutrienti assunti con la dieta fondamentali sono quelli ricchi in polifenoli in quanto questi, in genere, limitano l’accumulo di lipidi attraverso diversi meccanismi enzimatici che si traducono con mobilizzazione dei grassi facilitando la lipolisi, diminuendo la lipogenesi e favorendo l’ossidazione degli acidi grassi.
I polifenoli, antiossidanti che contrastano l’insorgenza dell’obesità
Tra i polifenoli più importanti ricordo quelli ottenuti dal vino rosso, responsabili di importanti caratteristiche sensoriali del vino quali colore, astringenza e amaro. Sono degli antiossidanti potenti e giocano un ruolo importante come antinfiammatori nella sindrome metabolica. Il RESVERATROLO è un fenolo sempre rinvenuto nella buccia dell’acino d’uva a cui è attribuita una riduzione dell’infiammazione del tessuto adiposo e una probabile azione antitumorale, di fluidificazione del sangue che può limitare l’insorgenza di placche tromboemboliche. Tra i polifenoli presenti nelle foglie del tè verde ricordo le catechine e in particolare l’epigallocatechina gallato dalla grande potenza antiossidante in grado di neutralizzare i radicali liberi impedendo così il danneggiamento cellulare. I BIOFLAVONOIDI, responsabili del colore delle foglie, frutti e fiori sono alla stessa stregua importanti per la prevenzione della sindrome metabolica per cui in generale è consigliabile assimilare frutta e verdura molto colaorate. Il PICNOGENOLO è un polifenolo che si ottiene dalla corteccia del pino marittimo francese, assunto a dosi di 150 mg. al giorno per sei mesi da soggetti con sindrome metabolica (obesità addominale, elevati trigliceridi, basso colesterolo-Hdl, alta pressione e glicemia a digiuno) determina una riduzione della circonferenza addominale, dei trigliceridi, della pressione, della glicemia a digiuno e dello stress ossidativo. Altri polifenoli di interesse sono quelli dell’olivo e la berberina importantissima quale modulatore di tutto il metabolismo lipidico.