Tre miliardi di persone al mondo vivono con solo 2,5 dollari al giorno. Sembra un dato inverosimile, soprattutto pensando agli sprechi della nostra società occidentale. E tanti, sempre di più, sono le persone che vivono in povertà anche nel nostro Paese. Anziani, persone che hanno perso il lavoro, talvolta anche con la responsabilità di una famiglia da mantenere: sono loro i nuovi poveri, che vivono nel silenzio di una società che ha troppa fretta anche solo per accorgersene.
“Se una società libera non può aiutare i molti che sono poveri, non può salvare i pochi che sono ricchi” diceva John F. Kennedy nel suo Discorso inaugurale, il lontano 20 gennaio 1961. Sono passati poco meno di 60 anni da quel giorno, ma quella frase rimane ancora attuale.
Ed è con l’idea che anche con poco si può fare molto e che bisogna sempre tendere la mano al nostro vicino che Farmacisti in aiuto nel 2017 ha attivato il fondo di solidarietà. In questi giorni siamo stati a casa di una simpatica nonnina che vive insieme ad una figlia disabile per consegnarle una spesa solidale in occasione delle festività natalizie.
Le abbiamo chiesto cosa le potesse essere utile o cosa avrebbe gradito… “mi va bene tutto, spesso per giorni mangio pane e latte perché non posso comprare altro”.
Una nostra volontaria va così al supermercato Conad di Fregene con cui abbiamo una convenzione. Legumi in scatola, latte a lunga conservazione, pastina di vario tipo.. pian piano il carrello si riempie.
“Un misto di commozione e a dire il vero difficoltà nell’accettare che ci possano essere persone così abbandonate a se stesse” racconta la volontaria. “E di situazioni così di cui non siamo a conoscenza chissà quante ce ne sono”.
“Mi ha accolto con un enorme sorriso sdentato. Il calore di una mano che si tende verso la mia ed un ‘grazie’ che non ha nemmeno avuto bisogno di pronunciare. Ecco, se mi chiedete perché sostengo Farmacisti in aiuto e perché credo che ognuno di noi dovrebbe fare volontariato, la risposta è tutta in quel sorriso, in quella mano. Ti senti quasi tu in debito con queste persone per l’enorme insegnamento che riescono a darti”.