Il sole è vita, rallegra, favorisce l’abbronzatura, ma il sole può essere dannoso. Come tutto in forti dosi è pericoloso, sia nel breve periodo (ustione solare), sia nel tempo (carcinomi e melanomi).
L’ustione solare è esperienza comune. Dopo una giornata in spiaggia, o una giornata ventosa trascorsa vicino a uno specchio d’acqua, o in montagna ad alta quota, a volte dopo una gita in barca o semplicemente in macchina con esposizione duratura di una parte del corpo al sole, può seguire un fastidioso eritema, a volte con edema e addirittura eruzioni papulo-vescicolari. Può essere più o meno localizzato, a volte solo pruriginoso ma non raramente doloroso. Spesso compromette il riposo notturno, in casi più intensi compaiono sensazione di freddo o addirittura febbre.
Infrarossi e ultravioletti, responsabili delle ustioni
Gli effetti del sole sulla pelle sono dovuti a due agenti fisici: i raggi infrarossi, che scaldano, provocando vasodilatazione compensatoria per favorire la perdita di calore, e i raggi ultravioletti (Uva, i più dannosi), che agiscono anche in profondità alterando il metabolismo cellulare, con formazione di radicali liberi, alterazione del potenziale di membrana, liberazione di istamina e produzione di prostaglandine, e successivamente liberazione di chinine che caratterizzano il quadro infiammatorio.
L’azione lesiva dei raggi Uv può essere amplificata da:
- un condizione metabolica non ottimale e quindi un ridotto potenziale ossidoriduttivo,
- fenomeni di fotosensibilizzazione dovuti all’assunzione di alcuni farmaci e più raramente da alcuni alimenti.
Esposizione moderata al sole
Il consiglio migliore da dare è come sempre la prevenzione. Prevenire vuol dire prima di tutto cautela nell’esposizione al sole e per periodi di breve durata.
Alimentazione adeguata
L’alimentazione ricca di frutta e ortaggi freschi (ricchi di vitamina C e soprattutto di caroteni) e un’adeguata idratazione permettono di contrastare meglio gli effetti nocivi dei raggi solari. Alcuni consigliano un preventivo carico di vitamina C.
Usare creme schermanti
L’uso di creme schermanti, che riducono la quota di Uv che penetrano nella cute, è ovviamente fondamentale, con le dovute avvertenze: prestare particolare attenzione alla solubilità in acqua (preferire i prodotti water-proof), alla possibile presenza di additivi potenzialmente fotosensibilizzanti, all’indice di protezione rispetto al tipo di pelle e al grado di abbronzatura desiderata.
Come curare le ustioni solari
Quando il danno ormai si è instaurato i rimedi sono volti a ridurre il fastidio e a prevenire ulteriori danni. L’acqua fredda (bagni, docce, spugnature a seconda dei casi) riduce la vasodilatazione; indumenti ampi e leggeri permettono sia di perdere calore, sia di evitare contatti spesso fastidiosi. Idratazione per via interna e idratazione della pelle con applicazione locale di creme idratanti leniscono i sintomi. Un consiglio antico, ma poco seguito, è la somministrazione di acido acetilsalicilico (300mg. due volte al giorno a stomaco pieno)che ha azione sia antidolorifica, sia antiedemigena, utilissima in caso di leggera febbre. L’assunzione di antistaminici, presidio contro il prurito, è utile, ma attenzione in quanto alcune molecole possono essere fotosensibilizzanti. Tenuto conto di questo potenziale rischio possono essere inoltre utili i farmaci antiinfiammatori non steroidei (Fans) e i cortisonici sia per uso esterno nei casi di piccole ustioni, che per uso interno nel caso di importanti eritemi.
Evitare la riesposizione!
Il consiglio più importante, però, è di evitare la riesposizione, e se ciò risulta impossibile adottare una adeguata protezione sia con indumenti, sia con schermanti. Se infine l’eritema si complica o compare anche per brevi esposizioni, soprattutto se interessa mani e braccia o il volto, non è improbabile che ci si trovi di fronte a una condizione di malattia sistemica.