Sono poco meno di 1,5 milioni gli sfollati a seguito dell’alluvione che ha colpito lo stato del Kerala, in India. Ospitati in 3800 campi, al momento attendono che l’acqua si ritiri dalle loro abitazioni per poter tornare a casa. Al momento le piogge sono cessate ma la conta dei danni arriverà nei prossimi giorni, forse settimane.
Il primo ministro del Kerala, Pinarayi Vijayan, ha affermato, come riporta Hindustan Times, che la ricostruzione delle infrastrutture danneggiate e la riabilitazione degli sfollati sono le priorità principali.
Abbiamo chiesto ai nostri referenti locali quale fosse la situazione nelle aree in cui ci sono i ‘nostri’ ragazzi ed una notizia possiamo già darvela: per fortuna, il distretto in cui operiamo con Namastè non è stato pesantemente colpito. Anche lì ci sono case crollate e danni ingenti, ma non impediscono il funzionamento delle infrastrutture presenti. Quanto prima cercheremo ci organizzarci e capire come muoverci. Vi terremo aggiornati!
Una situazione di grave crisi
Oltre 410 le vittime che hanno perso la vita in questa tragedia ed almeno 50 mila case sono state distrutte. Una situazione straordinaria che il governo locale ha presentato così alla stampa “queste alluvioni sono state le più intense degli ultimi 94 anni, con danni incalcolabili a edifici e infrastrutture. Intanto migliaia di soldati sono stati inviati in tutto lo stato, anche nelle zone più remote, in cerca di persone rimaste isolate e in attesa di soccorsi“.
Danni a persone, cose e ad un’economia intera, in gran parte basata sull’agricoltura. Secondo le stime del Dipartimento per l’agricoltura dello Stato, le perdite ammontano almeno a 200 milioni di euro e 300mila contadini sono stati danneggiati in maniera diretta dall’alluvione. Valutazioni al momento preliminare che documentano però decine di migliaia di ettari di coltivazioni pronte per il raccolto andate completamente distrutte; ai primissimi posti riso e tapioca che costituiscono il principale alimento di base in Kerala. “La perdita di entrambi i raccolti – dichiara Justin Mohan direttore del dipartimento – potrebbe avere effetti devastanti sull’autosufficienza alimentare dello Stato nei prossimi mesi“.