La scoperta e la valorizzazione delle fibre come agenti efficaci e sicuri per prevenire e trattare la stitichezza cronica sono dovute all’osservazione che la dieta occidentale moderna, con rimozione quasi totale della fibra vegetale, produce feci ridotte che non stimolano abbastanza il riflesso intestinale.
Indipendentemente dalla loro solubilità, non sono digeribili e come tali non vengono assorbite dall’intestino. Di conseguenza vengono eliminate dall’organismo espletando i loro effetti positivi soprattutto nell’ultimo tratto dell’intestino. Posseggono l’importante proprietà fisica di trattenere l’acqua nelle feci: il conseguente aumento di volume endoluminale e l’incremento di peso delle feci stimolano l’attività motoria accelerando il transito nel tratto digestivo, specialmente a livello del colon e facilitano la percezione di urgenza ad evacuare e la consistenza fecale risulta ridotta, rendendo la defecazione più agevole.
Le fibre solubili (ad esempio lo psyllium), a contatto con i liquidi enterici, formano un gel, al contrario delle fibre insolubili (ad esempio la crusca) che passano attraverso l’intestino senza subire grosse alterazioni. La capacità di trattenere acqua varia a seconda dei vari agenti ma a questo non corrisponde linearmente una maggiore efficacia. Ad esempio la capacità della pectina di trattenere acqua è di gran lunga maggiore di quella della crusca tuttavia quest’ultima risulta più efficace nell’aumentare il peso fecale, dato che la pectina viene fermentata molto più efficacemente dai batteri del colon. Dell’effeto lassativo delle fibre traggono vantaggio soprattutto i pazienti con normale velocità di transito intestinale, i quali notano feci più morbide, voluminose, agevoli, mentre quelli con colon atono rispondono meno facilmente. Le fibre richiedono un certo tempo perchè il loro effetto possa essere apprezzato, non sono adatte quando sia richiesto un sollievo immediato come ad esempio in caso di stipsi occasionale. Non devono essere assunte prima di andare a letto.
Normalmente la dieta contiene il 70-75% di fibre insolubili ed il 25% di fibre solubili. I nutrizionisti non danno troppo peso alla scelta di alimenti contenenti un tipo di fibre piuttosto che un altro, poichè è molto più importante raggiungere i livelli raccomandati, che dovrebbero essere almeno 20-30 grammi al giorno per l’adulto. In caso di stipsi, la prima, semplice misura generalmente raccomandata è incrementare l’assunzione dietetica di fibra.
Le fibre alimentari più studiate sono quelle derivate dal grano; studi dose-risposta hanno evidenziato che l’aggiunta alla dieta di quantità progressivamente crescenti di cereali ricchi in crusca aumentano il peso fecale in maniera lineare. L’effetto massa della crusca è dovuto al suo contenuto in polisaccaridi . Da non trascurare però anche la sua degradazione batterica all’interno del colon che porta alla formazione di gas che determinano flatulenza e meteorismo. Altre fibre naturali sono lo psyllio, i semi di lino, la gomma karaya e i tegumenti dei semi di hispagula. mentre tra quelle di origine sintetiche si ricorda il policarbofil, un polimero non fermentabile dell’acido acrilico. La tollerabilità di queste fibre è buona, specialmente per quel che riguarda i sintomi gassosi. Va ricordato che l’efficacia di questi composti non è immediata, e che possono essere necessarie alcune settimane di terapia prima di poterne apprezzare gli effetti.
E’ inoltre necessario ricordare di bere molta acqua contemporaneamente all’assunzione di un lassativo a base di fibre. Ciò assicura la formazione di un colloide allo stato di gel ben idratato ed evita il rischio di ostruzioni intestinali o di provocare disidratazione per richiamo di acqua nel lume intestinale. Le mucillagini possono essere preparate sia a partire dai semi, per infusione, che reidratando le polveri o i granuli, spesso presentati in pratiche confezioni monodose.