Condividiamo con voi il racconto di Teo, volontario di Farmacisti in aiuto in visita con una delegazione in India.
Anni addietro ero già stato in India ma l’avevo osservata da semplice turista, con un viaggio nel nord dove tutto era incluso, tranne che un reale incontro con l’umanità dei suoi abitanti.
L’organizzazione di quel viaggio era impeccabile nel salvaguardare la nostra comfort zone ma non prevedeva l’eventualità di imbattersi nel vero volto dell’India.
L’opportunità di un incontro autentico mi è stata proposta da Farmacisti in Aiuto che, con il supporto di una persona fantastica come Claudine di Namastè, offre la possibilità di vivere un confronto diretto con le comunità sostenute affinché, partendo dal principio che ogni attenzione che ricevono è per loro un dono, le persone si sentano considerate, perché c’è qualcuno dall’altra parte del mondo che si interessa a loro.
Esperienze di questo tipo ti fanno riconsiderare le cose importanti della vita e ti aiutano a riordinare le corrette priorità della quotidianità, evitando di dare per scontato molte cose che invece così non sono in altre parti del mondo.
Lo stupore
Mi hanno stupito i sapori intensi del cibo, i colori dei templi e la confusione delle auto, con il loro strombazzare e le assurde regole della strada, ma soprattutto mi hanno stupito i volti ed i sorrisi delle persone incrociate.
In questi incontri era irresistibile fissare e fotografare il loro sguardo, per cercare di catture un ricordo da portare a casa.
A tutti coloro che me lo chiedono rispondo che è stata una esperienza di esplorazione dell’altrui umanità che ti tocca nel profondo, un’esperienza da consigliare perché è soprattutto un’esperienza di amore che ti fa capire, come ha detto Claudine, che far bene agli altri fa star bene con se stessi.
Spero di ritornare un giorno e spero di ritrovare questi sguardi impossibili da dimenticare.