Il Calamo Aromatico (Acorus Calamus) gode di una sua popolarità in quanto componente di primo ordine nella composizione del famoso Fernet ma anche di vermouth, bitter e altri amari. Il nome deriva dal greco acoron= pianta palustre e calamus=canna, cioè pianta somigliante ad una canna. Chiamato popolarmente Erba di Venere, Erba cannella, Giunco odoroso, in Italia lo si trova in zone paludose e lungo i fiumi.
E’ infatti una pianta acquatica perenne originaria dell’Asia meridionale ma comune nell’Europa centrale e balcanica, Russia e Nord America. La sua radice era ritenuta lo specifico contro paralisi e convulsioni tanto che un antico detto recitava “chi porterà al collo l’acoro non sarà da spasimo molestato”.
Esistono quattro tipi di calamo aromatico che si differenziano specialmente per la concentrazione dei principi attivi in particolare dell’olio essenzialericco in beta asarone. Fino ad oggi le radici di calamo sono usate quasi esclusivamente come amaro-aromatico utile nelle digestioni lente e difficoltose caratterizzate da pesantezza di stomaco, meteorismo, eruttazioni. Nella medicina indiana è anche usato per indurre il vomito, come diuretico, lassativo, febbrifugo ed anche nella terapia di malattie nervose e mentali quali epilessia e isterismo e in alcune forme di amnesia.
Ai fini terapeutici è il rizoma ad essere ritenuto la parte officinale di maggiore importanza, grazie al suo contenuto di una nutrita serie di sesquiterpeni ed, in particolare di un alcaloide fenil propanoide, il beta asarone che si ritiene l’ingrediente di maggiore interesse della droga. Contenuto per circa il 3,5% nell’olio etereo è il componente responsabile anche del gradevole odore che la pianta emana. Vari recenti studi sono stati effettuati ai fini di confermare scientificamente, oltre che altre, anche le proprietà sedative del sistema nervoso centrale, anticonvulsive, antispasmodiche, degli estratti della pianta. Si ritiene che sia proprio il beta asarone ad esplicare un’attività sedativa, ipotensiva, ipotermica. Si ritiene che il beta asarone medi i suoi effetti tramite depressione della funzione dell’ipotalamo. Studi tossicologici hanno comunque confermato che l’uso di beta asarone deve essere limitato a bassi dosaggi.