La Partnership con l’Associazione Nazionale Piede Torto Congenito è una delle ultime, in ordine di tempo; ma fin da subito è stata intensa, forte.
Abbiamo conosciuto una realtà molto grande fatta di famiglie, genitori, bambini, fratelli e sorelle di questi bambini. Tante storie, una diversa dall’altra ma tutte accomunate da un grande dolore, una grande speranza.
Assieme all’Associazione nostra Partner, ci siamo immersi in un nuovo progetto; il caso della piccola Rea ci è stato raccontato come particolarmente urgente. Abbiamo deciso, quindi, di organizzare per lei la raccolta fondi in occasione del Trofeo di Carnevale organizzato da CMAT a cui abbiamo partecipato.
Ecco la commovente lettera di Erica, la mamma di Rea e la sua richiesta di aiuto.
Ciao a tutti,
sono Erica la mamma di Rea, vi scrivo per chiedervi un aiuto. Mia figlia è nata 6 anni fa con entrambi i piedi torti, e purtroppo da allora il nostro cammino (“il suo cammino”, anche se per una madre è impossibile non condividere il destino di un figlio) è stato un disastro. Rea è stata trattata con metodo tradizionale e ha subito un Codivilla.
La cosa più drammatica è che per loro si era fatto il massimo e non si sarebbe potuto fare null’altro.
Purtroppo solo oggi mi rendo conto di quanto sia stato inutile o persino dannoso ciò che le è stato fatto, e quanto io, da giovane mamma sola, abbia riposto male la mia fiducia. Ho affidato mia figlia a chi l’ha resa una disabile prima ancora che imparasse a camminare. A settembre Dio ha fatto sì che Rea si trovasse in classe con il figlio di Federica T.,un bambino anche lui nato con Ptc, ma che, a differenza di mia figlia, corre, salta e conduce una vita normale. In quel momento ho capito che si doveva fare qualcosa, e ho sperato con tutta me stessa che ancora ci fosse qualcosa da fare per poter restituire a rea quell’infanzia che, nella mia ingenuità, le è stata negata.
Entrata a contatto con i gruppi, ho incontrato subito un altro dottore, medico molto preparato e gentile, ma la sua diagnosi, come quella di altri dottori interpellati, non ci ha lasciato scampo, per sperare in un risultato, purtroppo neanche certo, a Rea è stata proposta un’ennesima operazione invasiva: osteotomia del calcagno e metatarso ( operazione alle ossa ).
Ad ottobre, motivata dai consigli di altri genitori, ho con sacrificio portato Rea a Torino per essere visitata dalla dott.ssa Ey. Lei, finalmente, ci ha dato speranza prospettando un transfer con recupero e ricostruzione dei tendini. Un’operazione poco invasiva poiché non tocca le ossa, per la quale ci ha assicurato un esito definitivo data l’età di Rea.
In quell’occasione qualcuno di voi ci avrà potuto vedere, ciò che è certo è che noi abbiamo visto voi.. Vedere tutti quei bimbi non portare alcun segno della loro patologia e poter correre felici verso la fine dei loro trattamenti, mi ha urlato la necessità di cambiare la vita di mia figlia, e mi ha fatto cercare e trovare la forza di espormi fino al punto di venire a chiedere a voi un contributo economico. Mi vergogno, sarei voluta riuscire a garantire un futuro felice a Rea con le mie forze, ma devo arrendermi a questa sconfitta, e mettendo da parte l’orgoglio e il pudore scrivo questo post.
Dovremo affrontare una spesa di circa 6000 €, che non ho. Purtroppo l’asl non ha accettato la richiesta di rimborso, io ce la metterò tutta, e se qualcuno di voi potrà darci una mano ve ne sarò grata a vita. È un momento difficile per tutti, ne sono consapevole, se non potete non sentitevi in dovere di aiutarmi con il denaro, in quel caso saranno il vostro appoggio e la vostra vicinanza ad accompagnarci in questo sogno.