Da diversi anni sosteniamo la popolazione della Valle dello Yovi supportando questa comunità con diversi progetti realizzati in Partenariato prima con ABCS Bertoni, poi con Matumaini: approvvigionamento idrico, istruzione, sanità.
In questi ultimi due anni, stiamo sostenendo l’ospedale di Msange. Questo il resoconto di un nostro referente in visita alla missione.
La situazione sanitaria nella zona, ma anche nelle scuole fuori dal nostro stretto raggio di azione, è molto grave: la stringente realtà del tifo, delle sindromi diarroiche e delle altre patologie ad etiologia da contagio orofecale che fino a poco tempo fa vedevamo in percentuale ridotta ed ora invece colpiscono molti della popolazione soprattutto scolastica della valle.
L’aumento della popolazione e la limitazione conseguente all’accesso all’acqua degli acquedotti, la cui manutenzione specialmente nella rete erogativa terminale è assai carente, la concentrazione di tanti eventuali portatori di infezioni orofecali in luoghi circoscritti e molto frequentati come le scuole ed infine, l’impossibilità di disinfettare le deiezioni e di fornire materiale idoneo per l’igiene più elementare come il lavarsi le mani, fa in modo che le scuole, cosi come sono attrezzate adesso, siano un serbatoio ed un centro di diffusione di malattie.
Come interrompere questo circolo vizioso che ha protagonista il bambino/scolaro che è malato che inconsciamente fa ammalare altri che, una volta lui curato e guarito, lo faranno riammalare ed essere nuovamente lui fonte di malattia per altri?
Fino ad ora abbiamo messo in atto quanto abbiamo pensato prioritario: diagnosi e cura sono prioritarie perché senza di quelle è in pericolo la vita stessa dei piccoli e grandi pazienti.
Ed ecco che a Msange abbiamo privilegiato l’arma vincente nelle malattie infettive: la diagnostica precisa, facile ed immediata, con conseguente terapia mirate e buona probabilità di guarigione.
Col progetto “Karibu magi safj ” poi abbiamo poi messo in atto una corposa ed assai qualificata educazione sanitaria durante la quale abbiamo avuto anche percezione della reale entità del problema. Considerata la risposta positiva, interessata e quasi entusiastica soprattutto dei bambini di tutte scuole della valle, riteniamo che debba essere messo in atto un programma permanente di educazione sanitaria.
Il sogno – Ci manca però l’ultimo atto che è quello di dotare le scuole di presidi sanitari tali da interrompere quel circolo vizioso che fa di ogni malato un portatore-diffusore di malattia. L’indagine conoscitiva fatta in modo preciso e puntuale da Matteo Montarini ci prospetta un progetto che definire “corposo” è eufemistico. Il lavoro minore sarà quello di portare l’acqua, piastrellare o rendere lavabili i bagni e fare lavandini per lavare le mani. Ben altro l’impegno sarà dotare ogni scuola di fosse biologiche per decantazione dei liquami, qualora non ci fossero o fossero insufficienti queste strutture.
Presto altri aggiornamenti!